Venus in Furs è un brano musicale del gruppo rock d'avanguardia The Velvet Underground, scritto da Lou Reed e originariamente pubblicato sul loro album di debutto del 1967 The Velvet Underground & Nico. La canzone trae ispirazione dal romanzo Venere in pelliccia scritto da Leopold von Sacher-Masoch, includendo nel testo accenni al sadomasochismo, al bondage e alla dominazione/sottomissione sessuale.
La canzone, la cui composizione risale al 1965, è la prima descrizione esplicita di un rapporto sadomasochistico padrone-servo mai apparsa in un brano di musica rock. Lou Reed si ritaglia il ruolo di spettatore che incita l'azione tra i due amanti, identificandosi prima con la dominatrice e poi con il suo fedele "schiavo". L'ossessiva cadenza musicale evoca un clima morboso e perverso che ben si adatta alla scena descritta. Non manca però una nota malinconica nel finale, il gioco d'amore non è erotismo spensierato, ma un disperato tentativo di fuggire dalla monotonia dell'ordinario, da un'angosciata esistenza incanalata nei dettami di una vita borghese: «I am tired, I am weary / I could sleep for a thousand years / A thousand dreams that would awake me / Different colours made of tears» (Sono stanco, sono esausto / Potrei dormire per un migliaio di anni / Un migliaio sono i sogni che potrebbero svegliarmi / Colori differenti, fatti di lacrime). Solo attraverso il sogno è possibile evadere dal quotidiano, provando nuove sensazioni attraverso il dolore.
Il brano era un appuntamento fisso durante gli show dell'Exploding Plastic Inevitable, dove veniva eseguita dal gruppo mentre i ballerini Gerard Malanga e Mary Voronow, entrambi muniti di fruste, interpretavano i personaggi del testo.
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