CHI SIAMO

Se credete che l'Arte non debba rappresentare solo il bello; che la verità non si forgi sempre e solo nella fucina della ragione; se pensate che ciò che si cela sia più importante di ciò che si ostenta; se le tenebre non vi spaventano, ma vi ossessionano...allora avete trovato il vostro luogo. Qui l'Arte parlerà di sè in maniera differente. Non offrirà risposte, ma porrà quesiti; non rilasserà gli occhi o le orecchie, li stimolerà; non si rivolgerà alla mente; vi pugnalerà allo stomaco!!!!


Gli albori della mitologia che riguarda Lilith, sono da ricercare nella religione babilonese e assira dove troviamo la presenza di vari demoni. Questi erano demoni alati, probabilmente associati alle Civette.
Nella mitologia ebraica, Lilith compare come un demone notturno, ovvero come una civetta che lancia il suo urlo nella versione della cosiddetta Bibbia di re GiacomoNell'immaginario popolare ebraico è caratterizzata dagli aspetti negativi della femminilità: adulterio,stregoneria e lussuria.
 E' protagonista di due miti legati ad Adamo. Il primo si trova nel libro cabalistico intitolato Zohar, dove Lilith viene dipinta come la compagna di Satana e come una figura impura. Qui si narra che prima di conoscere Eva, Adamo si accoppiasse con Lilith sino a quando poi incontrò la sua compagna naturale. Dopo il peccato originale, però, Adamo rifiutò di incontrare Eva per 130 anni, periodo durante il quale egli perse il proprio seme da cui sorsero molti demoni.
Il secondo mito deriva da alcune discrepanze presenti nel libro della Genesi. Da questa incongruenza si ipotizzò che la prima donna a cui si fa riferimento nel primo capitolo della Genesi non sia Eva, ma una donna diversa, che viene identificata con Lilith. Creata da Dio assieme ad Adamo, ne differisce però per composizione: Adamo venne modellato con sabbia finissima (terra sottoposta all'azione del fuoco), mentre Lilith con melma (terra sottoposta all'azione dell'acqua). Si narra che i due si abbandonarono a fervente passione nell'Eden, ma questo idillio sensuale ebbe termine quando Lilith si rifiutò di assecondare il desiderio sessuale di Adamo, che voleva giacere sopra di lei. La pretesa di Lilith di assumere una posizione sessuale dominante, scatenò l'ira del compagno a cui si sottrasse, pronunciando il sacro e segreto nome di Dio, librandosi in aria e fuggendo dall'Eden.
Alla fine dell'Ottocento, in parallelo alla crescente emancipazione femminile nel mondo occidentale, la figura di Lilith diventa il simbolo del femminile che non si assoggetta ma si ribella.
La radice del nome Lilith significa "notte" a cui venne associata la Civetta.
Lilith è libertà ed orgoglio allo stato puro, proprio come dovrebbe essere l'Arte: libera ed orgogliosa.
E proprio come dovrebbe fare l'Arte: "essa tormenta l'uomo quando calano le tenebre!"

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