« Parole, colori, luci, suoni, pietra, legno, bronzo appartengono all'artista vivente. Appartengono a chiunque sappia usarli. Saccheggiate il Louvre! » |
("Les voleurs", in La scrittura creativa, 1994, SugarCo, Varese, pag. 83) |
La maggior parte dei lavori di Burroughs sono
semi-autobiografici e ispirati alle sue esperienze legate all'uso di droghe e
alla dipendenza da oppiacei, una
condizione che marcò gli ultimi cinquanta anni della sua vita. Legato
alla Beat Generation, ma per
sua ammissione molto lontano dalla realtà dei beatniks o hippies, ("Io i
fiori ai poliziotti li lancerei, ma con tutto il vaso e la terra." W.S.B),
fu un autore d'avanguardia che
influenzò la cultura popolare e la letteratura.
Burroughs viene spesso citato come scrittore
di fantascienza, non la
fantascienza con mostri o astronavi, ma un ramo poco frequentato, che usa non
lo spazio esterno ma lo spazio interno dell'uomo: gli esseri umani che agli
occhi visionari di Burroughs diventano mutanti, le città che si trasformano in
paesaggi metafisici, la percezione di forze occulte.
Pecora nera di una famiglia di ricchi, Burroughs,
liberatosi da regole e imposizioni, dedicò l'intera esistenza alle più svariate
sperimentazioni, ma in rare righe, sparse nella sua opera, trapela il dolore
per una famiglia che lo riteneva scomodo.
Stando a La scimmia sulla
schiena, nel 1944-45 fece la prima conoscenza con fialette di morfina, e dopo qualche mese divenne
tossicodipendente. Cominciò a comprare morfina ed eroina con
ricette mediche (all'epoca queste droghe erano vendute legalmente in farmacia), o al mercato nero. A volte per
mantenersi con la droga fece il rapinatore e lo spacciatore.
Perso il
sostegno familiare, William Burroughs lavorò prima come barista, poi come
operaio, finché a New York si
improvvisò reporter e giornalista ma finì anche con lo stringere
rapporti con criminali.
Nel
1943 conobbe Allen Ginsberg,
noto poeta della Beat Generation, con il quale ebbe anche una lunga
relazione, Neal Cassady e Jack Kerouac, che ammirandone la genialità lo
elessero loro padre spirituale.
(William Seward Burroughs)
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Nonostante
la sua omosessualità, si sposò due volte: la prima in Croazia con Ilse Kappler,
una ragazza ebrea, solo per farle ottenere il visto per gli Stati Uniti, e la
seconda volta con un’amica, Joan Vollmer, con la quale condivideva la passione
per le droghe. Con Joan decise di allontanarsi da New York per fermarsi a Città del Messico dove
scrisse il suo primo romanzo Junkie (La scimmia sulla
schiena). La parentesi messicana si concluse, però, in tragedia:
nel tentativo di imitare Guglielmo Tell, armeggiando una pistola invece
di arco e freccia, sparò e uccise la moglie; il figlio fu affidato ai genitori
dello stesso Burroughs, mentre lui s'imbarcò in un viaggio che lo condusse a
percorrere in lungo e in largo l'America Latina, fino a raggiungere l'Africa e fermarsi a Tangeri, in Marocco. Molti critici si chiedono ancora oggi
per quali motivi non fosse stato processato per uxoricidio.
(William Seward Burroughs)
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A Tangeri fu raggiunto da Kerouac e Ginsberg, che
lo ritrovarono sommerso di fogli e frammenti di carta, sui quali lo scrittore
annotava pensieri sconnessi e deliranti, deliri non certo dovuti a pentimenti o
rimorsi tardivi. Kerouac e Ginsberg lo convinsero a riordinare questi scritti;
nacque cosìNaked Lunch (Pasto nudo),
pubblicato solo nel 1958, che lo rese una celebrità.
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