giovedì 13 febbraio 2014

William Seward Burroughs:« Io i fiori ai poliziotti li lancerei, ma con tutto il vaso e la terra »

« Parole, colori, luci, suoni, pietra, legno, bronzo appartengono all'artista vivente. Appartengono a chiunque sappia usarli. Saccheggiate il Louvre»
("Les voleurs", in La scrittura creativa, 1994, SugarCo, Varese, pag. 83)
La maggior parte dei lavori di Burroughs sono semi-autobiografici e ispirati alle sue esperienze legate all'uso di droghe e alla dipendenza da oppiacei, una condizione che marcò gli ultimi cinquanta anni della sua vita. Legato alla Beat Generation, ma per sua ammissione molto lontano dalla realtà dei beatniks o hippies, ("Io i fiori ai poliziotti li lancerei, ma con tutto il vaso e la terra." W.S.B), fu un autore d'avanguardia che influenzò la cultura popolare e la letteratura.
Burroughs viene spesso citato come scrittore di fantascienza, non la fantascienza con mostri o astronavi, ma un ramo poco frequentato, che usa non lo spazio esterno ma lo spazio interno dell'uomo: gli esseri umani che agli occhi visionari di Burroughs diventano mutanti, le città che si trasformano in paesaggi metafisici, la percezione di forze occulte.
Pecora nera di una famiglia di ricchi, Burroughs, liberatosi da regole e imposizioni, dedicò l'intera esistenza alle più svariate sperimentazioni, ma in rare righe, sparse nella sua opera, trapela il dolore per una famiglia che lo riteneva scomodo.

Stando a La scimmia sulla schiena, nel 1944-45 fece la prima conoscenza con fialette di morfina, e dopo qualche mese divenne tossicodipendente. Cominciò a comprare morfina ed eroina con ricette mediche (all'epoca queste droghe erano vendute legalmente in farmacia), o al mercato nero. A volte per mantenersi con la droga fece il rapinatore e lo spacciatore.
Perso il sostegno familiare, William Burroughs lavorò prima come barista, poi come operaio, finché a New York si improvvisò reporter e giornalista ma finì anche con lo stringere rapporti con criminali.
Nel 1943 conobbe Allen Ginsberg, noto poeta della Beat Generation, con il quale ebbe anche una lunga relazione, Neal Cassady e Jack Kerouac, che ammirandone la genialità lo elessero loro padre spirituale.
« drogato omosessuale pecora nera di buona famiglia[senza fonte] »
(William Seward Burroughs)
Nonostante la sua omosessualità, si sposò due volte: la prima in Croazia con Ilse Kappler, una ragazza ebrea, solo per farle ottenere il visto per gli Stati Uniti, e la seconda volta con un’amica, Joan Vollmer, con la quale condivideva la passione per le droghe. Con Joan decise di allontanarsi da New York per fermarsi a Città del Messico dove scrisse il suo primo romanzo Junkie (La scimmia sulla schiena). La parentesi messicana si concluse, però, in tragedia: nel tentativo di imitare Guglielmo Tell, armeggiando una pistola invece di arco e freccia, sparò e uccise la moglie; il figlio fu affidato ai genitori dello stesso Burroughs, mentre lui s'imbarcò in un viaggio che lo condusse a percorrere in lungo e in largo l'America Latina, fino a raggiungere l'Africa e fermarsi a Tangeri, in Marocco. Molti critici si chiedono ancora oggi per quali motivi non fosse stato processato per uxoricidio.
« La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili[senza fonte] »
(William Seward Burroughs)

A Tangeri fu raggiunto da Kerouac e Ginsberg, che lo ritrovarono sommerso di fogli e frammenti di carta, sui quali lo scrittore annotava pensieri sconnessi e deliranti, deliri non certo dovuti a pentimenti o rimorsi tardivi. Kerouac e Ginsberg lo convinsero a riordinare questi scritti; nacque cosìNaked Lunch (Pasto nudo), pubblicato solo nel 1958, che lo rese una celebrità.

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